Isola del Giglio

Scritto da Federico Stango.

Per qualcuno vivere su un'isola potrebbe essere difficile e forse un tantino frustrante: se qualcosa non c'è bisogna aspettare che qualcuno ce la porti e conoscere gente nuova con poco più di 1500 anime residenti è un po' complicato per chi vuole vivere nel girotondo di facce nuove della grande città! Poi però arriva la bella stagione (fortunatamente piuttosto lunga) ed i traghetti iniziano a straripare di gente che già prima di posare il primo piede sul "salotto" dell'isola (il bel Giglio Porto) ha occhi e bocca spalancate per ammirare il mare stupendo e la natura incontaminata di questa splendida isola dell'arcipelago toscano.

L'Isola del Giglio lascia a bocca aperta in ogni stagione, questo è sicuro. Qualcuno ci va per le immersioni, qualcun altro si gode la natura sulla terra ferma (escursioni, bouldering o spiagge che sia), la sera un pasto genuino della tradizione toscana unito ad buon bicchiere di Ansonica ed il cuore torna a battere sereno.

Ambiente e territorio

A 11 miglia dal promontorio dell'Argentario (già quasi un'isola di per sé), l'Isola del Giglio è prevalentemente collinare con un'altitudine massima di 496 metri sul livello del mare, limpidissimo, del color dello smeraldo, rimasto fortunatamente intatto dopo il tragico incidente della Costa Concordia, il 13 gennaio 2012.

Millenni fa spuntavano i lecceti a coprire la pelle rocciosa dell'isola e seppure erosi da lunghi periodi di allevamento, agricoltura ed incendi, il passaggio ad una forma di economia basata sul turismo sta riportando la natura del luogo al suo splendore originale. Restano soltanto i terrazzamenti con muri di granito a secco (le cosiddette "greppe") che producono il vino gigliese, l'Ansonica, parte della stessa denominazione di origine controllata cui fa parte la medesima della Costa dell'Argentario.

Non crediate però che la natura del Giglio sia stata domata: la folta macchia mediterranea è tornata ad essere selvaggia e tutta da esplorare ed i grandi spazi costituiti di blocchi di granito sono un'occasione perfetta per fare bouldering e godere, volgendo lo sguardo in ogni dove, di paesaggi incantevoli e del tutto unici.

La gallery dell'Isola del Giglio


Giglio Porto

Chiunque giunga sull'Isola (e non abbia deciso atterrarci col paracadute!) lascerà il traghetto per posare i piedi sulla parte di Isola chiamata, ovviamente, Giglio Porto. Questo centro abitato è il più giovane, sorto nel XVIII secolo da flussi migratori di pescatori liguri e napoletani interessati alla pescosità di questa fetta di Tirreno e rappresenta ad oggi l'unico punto di arrivo e partenza da e per la nostra penisola.

Il turista è accolto dal piacevole abbraccio delle case del porto che si arquano a seguire il tratto di costa ed è impossibile non notare subito il fondale cristallino a dispetto della zona, punto di manovra per tutte le imbarcazioni gigliesi. Da qui, oltre a poter approfittare di qualche negozio e di un buon gelato lungo il molo, è possibile essere accompagnati alle spiagge limitrofe a buon prezzo dai barcaioli del posto.

Giglio Castello

Il Castello dell'XI° secolo è uno dei più grandi spettacoli per chi visita l'Isola. Le alte mura, i torrioni ed il dedalo di vicoli fra le case arroccate sul colle sopra il quale sorge tutto l'antico borgo è davvero sorprendente. Lontano avamposto della Repubblica Pisana durante il periodo delle Repubbliche Marinare, L'Isola del Giglio passò di mano svariate volte nel corso della storia: prima Pisa, appunto, poi Firenze che amava così tanto l'Isola da insignire ciascun primogenito dei Granduchi di Toscana come "Signore del Giglio".

Giglio Campese

Infine l'ultima parte abitata dell'Isola, quella della bella spiaggia nell'ampio golfo di nord ovest, circoscritta dal faraglione dall'antica torre medicea, la Torre del Campese, appunto. Proprio dalla baia, più importante zona balneare del Giglio, molti amano godere delle fresche brezze durante le calde giornate estive godendo inoltre dello splendido panorama offerto da un sole rosso fuoco a colorare il cielo intorno all'Elba, Montecristo e alla più lontana Corsica.

Le immersioni

Isola del Giglio - Il campese - Autore: Luca Laz

Se l'Isola del Giglio di per sé è un gioiello, le sue acque e tutto ciò che vi è sommerso hanno un valore sia estetico sia ambientale ancora superiore. L'isola è infatti meta grandemente apprezzata dai sub di tutta Italia per l'impegno, tutto sommato modesto, che richiedono le immersioni e per le rarità osservabili tra cui vogliamo ricordare le gorgonie rosse (oltre i 35 metri di profondità) e le cosidette stelle gorgone.

Queste le più famose zone di immersione come indicate da Leonardo Olmi nel suo "Un mondo di cristallo" cui vi rimando per approfondimenti: Cala Cupa, Le Scole, Punta del Fenaio, Punta delle Secche, Punta di Capel Rosso, Scoglio del Corvo, Scoglio della Cappa, Scoglio di Pietrabona.

Come arrivare

Toremar e Maregiglio sono le compagnie con le quali potrete arrivare all'Isola del Giglio. In auto dovrete raggiungere prima Orbetello tramite l'Aurelia ovviamente in direzione sud venendo da Milano e in direzione nord partendo da Roma. Attraversate la cittadina lagunare, seguendo sempre i cartelli per Porto Santo Stefano: dopo aver attraversato la diga sulla laguna di Orbetello, avrete soltanto pochi chilometri di Statale prima di raggiungere il piazzale dove imbarcarvi.

E' anche possibile imbarcare il vostro veicolo seppure sia altrettanto pratico muoversi sull'isola sia con i bus che a piedi. In caso, tenete d'occhio il periodo dell'anno: per il 2012, dal 30 luglio al 24 Agosto occorre un permesso di circolazione per utilizzare la propria macchina sull'Isola del Giglio.

Attenzione soltanto a quello che desidererete durante la breve traversata: idee, progetti, soluzioni... nella quiete dell'animo che solo luoghi speciali come l'Isola del Giglio possono offrire, chissà che qualcuno non decida di stracciare il biglietto di ritorno.

  • Nessun commento trovato

Lascia il tuo commento

0 / 300 Restrizioni dei caratteri
Il testo deve essere compreso tra 20-300 caratteri
termini e condizioni.

Butterodargento.it - Copyright © 1999-2012 di Federico Stango - Contenuti dei rispettivi autori. Tutti i diritti riservati.
Ti preghiamo di leggere ed accettare i nostri termini e condizioni di servizio.