Horror comics con Azurek Studios
Oggi voglio raccontarvi qualcosa sui fumetti insieme a Stefano Cardoselli e Rita Gorgoni: scordatevi i super eroi senza macchia cui negli anni ci siamo fin troppo abituati e lasciatevi sporcare dalle tante macchie color sangue e ruggine sulle pagine di un mondo surreale e paradossale nato da due menti e quattro mani geniali e innamorate.
Federico - Ciao ragazzi, sono tanti anni che non ci vediamo di persona ma sono felice di riuscire a scambiare due chiacchiere con voi grazie ad internet e vedere che continuate a migliorare in ogni prodotto che sfornate! Iniziamo raccontando qualcosa di voi: un orbetellano, una sammichelana, tanto inchiostro e tanti colori sparati dall'Italia diritti al cuore degli Stati Uniti. Come è successo?
Stefano/Rita - Ciao Fede! E' un piacere anche per noi!
Stefano - sinceramente non ho mai visto l'Italia come posto ideale per lavorare con i fumetti ma era il lontano 1998 e le idee, appena uscito dalla scuola del fumetto, non erano molto chiare. E' stato allora che sono stato contattato da uno sceneggiatore per un one shot per la casa editrice americana "Antartic Press": mi chiesero un fantasy horror che in seguito ebbe edizioni anche in Italia e in Francia. Per il tempo fu un lavoro immenso... solo 22 pagine ma che con la poca esperienza che avevo mi portarono via tantissimo tempo. Se ci ripenso ero veramente lento!
Ad ogni modo le tavole ebbero un ottimo successo di vendite negli USA, complice anche la stupenda cover di Bryan Talbot. Il passo successivo fu proporre storie nostre a Heavy Metal Magazine di Kevin Eastman: la prima storia uscita si chiamava (guarda caso, NdR) "Azurek Stories" Summer Special 2001: uno shock per me... pubblicavo per una vera icona dei comics che in tempi successivi mi riempì ulteriormente di gioia nel dire:
“Stefano Cardoselli — I HATE this guy!
I’ve only published everything he’s sent me!
I think he can draw his ass off, and look forward to his next contribution.”
(ovvero: Stefano Cardoselli - ODIO questo tizio! Ho "solo" pubblicato tutto quello che mi ha mandato! Può farsi il mazzo per finire un lavoro e ricominciare subito a pensare al successivo.)
Ti dico... è una cosa che quando mi capita di rileggere mi butto per terra dalle risate. E pensare che ora sono circa 11 anni che le nostre storie escono per Heavy Metal Magazine.
Federico - Qualche tempo fa Fazio e Saviano si chiedevano se restare in Italia o andare via. Voi avete fatto la scelta di restare e collaborare con le aziende oltreoceano da casa vostra. Perché siete rimasti?
Stefano - Abbiamo avuto qualche proposta di traferimento in passato, però sono attaccato molto a questo Paese anche se non ci riconosce per il lavoro che facciamo.
Federico - Nessuno di voi ha lasciato l'Italia ma Stefano ha ceduto la sua carta di identità con scritto Comune di Orbetello e fatto i bagagli per "emigrare" al sud. Cosa ti manca della Maremma e cosa assolutamente cambieresti?
Stefano - Bella domanda Fede! La Maremma è stupenda, sicuramente mi manca il contatto visivo con la laguna, magari la mattina appena sveglio. Chiedermi cosa cambiare è complicato... non so, è difficile dirlo perchè è un pò che manco da Orbetello e non conosco più tanto bene alcune sue dinamiche.
Alcune opere degli Azurek Studios
Federico - Torniamo al vostro lavoro: pistole, fucili, tonnellate di proiettili e poi sangue, pezzi di carne sparsa qua e la come se diluviasse. Detta così anche i serial killer avrebbero paura di voi! Da dove arriva tutta questa violenza?
Stefano - Ahhahaahah! Ti cito una frase di Pat Mills a proposito del nostro libro, "Azurek Stories": "In fondo Azurek City è una città rassicurante in confronto alla realtà". Questo credo renda bene l'idea!
Federico - Musica. Cosa ascoltate quando lavorate?
Rita - Io ascolto di tutto, a seconda dell'umore e dell'ispirazione del momento: Portished, Runaways,Trip hop in generale ma anche tanto rock e punk, vecchi gruppi anni '90.
Stefano - White Zombie, Slayer, Black Sabbath.
Federico - Cinema. Suppongo che il vostro simbolo non sia proprio Rossella O'Hara...
Rita - Non esattamente, anche se la filosofia del "domani è un altro giorno" potrebbe rivelarsi interessante. Io adoro, anzi, idolatro Tarantino, Brian De Palma, Scorsese... altri italiani, perlomeno di origine, che si sono realizzati all'estero.
Stefano - Horror movies a go-go!
Federico - Ok, con un quadro così le famose "mamme anti-rock" degli anni '90 (che poi, chissà perché, andavano in discoteca a "salvare" i figli metallari) avrebbero di che fare un bell'arrosto in piazza. Eppure vi conosco come persone tranquille, socievoli ed ironiche, non come i figli cattivi di Charles Manson. Perché?
Rita - Le mamme anti-rock vanno capite e confortate. Mi fanno pena, personalmente, perchè in genere si tratta di gente chiusa in un allarmante bigottismo e con i para-occhi. Da madre, preferire dar la colpa alla musica e ai fumetti quale causa della "degenerazione" dei loro figli è solo un non volersi guardare dentro e capire dove hanno sbagliato loro. Troppo comodo incolpare gli altri. Poi, sempre per quel che mi riguarda, non mi interessa ciò che gli altri pensano, per me è importante esprimere quello che ho dentro... che mi brucino pure dove gli pare, peggio per loro!
Federico - Rita, oltre a raccontare tante delle storie che appassionano un gran numero di amanti dei fumetti hai anche una manualità impressionante ed i toys che ho visto nascere dalle tue mani (compreso quello di tuo marito, che suppongo per un voodoo!) sono splendidi. Come si fa per averli? Ho cercato sul web ma salvo qualche link ai vostri post su DeviantArt non c'era nulla...
Rita - I toys e le bambole in generale sono la mia grande passione da sempre. Mi piacciono tutti, tranne quelli fatti male ovviamente! Scherzi a parte, per ora non sono reperibili se non su ordinazione. Il pupazzo simil-voodoo di Stefano è nato su sua personale insistenza e anche per sfotterlo un po'... quindi, non sono responsabile delle conseguenze!
Federico - Ormai sono anni che fate questo lavoro ma i vostri sforzi sono stati premiati con collaborazioni importanti, premi e vendite ottime oltre oceano. Cosa consigliate ai ragazzi e alle ragazze che vorrebbero seguire la vostra strada?
Rita - Di fare come noi: non ascoltate i professori, ma di seguire la vostra passione se avete talento. Fare i pecoroni all'italiana in questo campo non serve, bisogna esprimere la propria fantasia e la propria personalità senza vincolo alcuno. In questo il mio modo di essere mi ha aiutata moltissimo: faccio sempre tutto di testa mia... ma non da persona testarda, piuttosto perché sono fondamentalmente individualista.
Stefano - Non sono molto bravo con i consigli e dirò una cosa forse un pò cattiva: non cercare la cosidetta raccomandazione tanto fuori da questo Paese non funziona... e non state troppo attaccati agli autori sperando in chissà quale aiuto. Disegnate, e mandate in giro.
Federico - Domanda di rito: cosa bolle in pentola e cosa prevedete per il futuro?
Stefano - Un bel pò di libri in uscita... non in Italia, ovviamente, ma alcuni si possono ordinare tramite il sito italiano hovistocose.it.
Rita - Sono modesta... grandi cose comunque, di più non voglio dire.
Federico - Stan Lee ed i suoi super-eroi sono ormai stampati su tanti chilometri di pellicola. Quanti anni dobbiamo aspettare per vedere i vostri personaggi al cinema?
Rita - Spero non sia un premio di anzianità di servizio! Non vorrei avere l'età del caro Stan per vedere un nostro fumetto trasportato su pellicola. Devo solo riuscire ad agganciare Quentin o Rodriguez: nessuno più di loro potrebbe rendere meglio Azurek City in un film... anche se in realtà dimenticavo il grande Rob Zombie.
Stefano - Chissà... l'unica cosa che posso dire è che sarò presente come comparsa nel film!
Federico - Moltissime grazie ragazzi, spero di rivedervi presto!
Rita - Ciao Fede!
Stefano - Ciao!!
Qualche altra informazione
A fine intervista vorrei ricordare agli appassionati di fumetti, e a quanti hanno letto con piacere questo scambio di battute con Rita e Stefano, che è possibile visitare il sito ufficiale degli Azurek Studios: tante altre immagini da gustare ed un buon punto di partenza per saperne di più sugli autori.
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